Timing nutrizionale e abbronzatura

Abbronzatura, timing e dimagrimento.

Cosa centrano timing nutrizionale e abbronzatura con dimagrimento? Nulla???? 

Userò però la tintarella per spiegarti come a mio avviso il timing è importante.

Chiariamo subito cosa è il TIMING nutrizionale.

Il Timing è: mangiare uno o più macro (carbo-prote-grassi) in un preciso momento della giornata. Questo lo possiamo definire come il momento della giornata in cui prendi il SOLE.

Anche tu inconsapevolmente hai un Timing:

Per esempio, niente pasta la sera (i famosi carboidrati che fanno ingrassare ????) o prediligi yogurt e grassi la mattina, oppure fai un pranzo leggero con una bistecca e dell’insalata ecc…

Devi sapere che Helms (ricercatore, coach molto famoso) ha codificato una piramide nutrizionale.

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Alla base ci sono le calorie e il loro bilancio (queste sono la cose più importanti)

In alto ci sono integrazione e TIMING nutrizionale (considerati meno importanti.)

*importanti in riferimento allo scopo nutrizionale (dimagrimento, sintesi proteica, ricomposizione corporea ecc…)

Come dare torto ad Helms. La scala è giusta ma semplificata.

Se mangi di più di quello che bruci ingrassi, se fai al contrario dimagrisci.

È poco influente quale timing usi, se c’è surplus energetico (+ calorie) si ingrassa.

Ma lui sta dicendo questo:

Se prendi 15 ore di sole non importa se lo inizi a prendere la mattina alle 8 o la sera alle 18, non importa se sei abbronzato o sei bianco come il latte, non importa se hai messo la protezione 50 o no. Sicuramente la tua pelle prenderà colore (peperoncino o nero ambrato poco importa ???????? ). Per forza, su 24 ore stai prendendo 15 ore di sole!!

È una semplificazione anche dire che se brucio 3000 kcal e ne mangio 2600kcal dimagrisco. Prova a mangiare 2600kcal di zucchero, sucuramente perdi peso perché stai mangiando di meno, ma non hai i macro nutrienti che “proteggono” la tua massa muscolare magra.

Perdi peso, ma perdi anche tessuto magro e nel lungo periodo questo si tradurrà in non saper più gestire/bruciare/utilizzare 3000kcal.

Ed è per questo che il secondo fattore più importante sono i macronutrienti e la loro suddivisione.

Tradotto, sarebbe come dire: non importa quanto starai al sole, tanto hai messo la crema! Ma prova tu a mettere una protezione 6 ad un rosso di capelli il primo giorno di mare dalle 12 alle 15 del 15 luglio.????????

timing nutrizionale

Il timing nutrizionale è: quando cavolo prendo sto sole?

 

Dalle 7 alle 9 posso stare tranquillo anche se la mia pelle è bianco latte perché i raggi ultra violetti sono pochi.

Oppure è: meglio mettere la protezione 30 se vado al sole alle 12.30 e magari è utile anche mettere quella resistente all’acqua se c’è in programma un bagno.

Il timing va contestualizzato.

Perché non sfruttare una parte della giornata, un determinato periodo per mangiare qualcosa che il nostro corpo sa utilizzare e veicolare correttamente?

A parità di abbronzatura, pelle, crema messa non pensi che 2 soggetti che prendono 3 ore di sole avranno differenti effetti se uno lo prende dalle 11.30 alle 14.30, rispetto a uno che lo prende dalle 16.30 alle 19.30?

Compresa e capita la metafora. Il nostro corpo ha situazioni endocrine completamente diverse.

Questi effetti ormonali sono fisiologici naturali,  ma anche acuti e determinati da alcune scelte che facciamo.

Per esempio: naturale è il ciclo circadiano con cortisolo alto di mattina, ma questo meccanismo può essere alterato da scelte o stile di vita errato che può farlo diventare piatto.

Oppure una sensibilità insulinica più alta dopo allenamento, o insulino resistenza locale e acuta con determinati TUT e allenamento.

Questo significa che un giusto timing potrebbe sfruttare al 100% situazioni e contesti.


Significa che non posso scegliere che fenotipo essere (pelle chiara o pelle scura) ma posso in modo intelligente scegliere:

– quando mettermi al sole (timing)
– quanto sole prendere (calorie)
– che tipo di protezione usare (macronutrienti)

– ci sarebbe da trattare anche in che periodo dell’anno prendo il sole (che è il surplus o deficit) e questo può determinare timing diversi e contesti diversi

Ad una persona obesa a parità di kcal e di macro per ottimizzare è meglio spostare una grossa quantità di carbo in un dato momento per insegnare al suo corpo a sfruttare grassi e magari anche la lipolisi?

Per un atleta in bulk meglio avere pasti fissi, stessi macro e stesse kcal per migliorare e ottimizzare la sintesi proteica? 

E in cut? Meglio picchi insulinici? Se si quando? e perché non giocare in cut con il timing nutrizionale e ottimizzare determinati momenti o situazioni?

Ma soprattutto…

Riuscirò a tornare dal Salento senza 8kg di zavorra e decentemente abbronzato? ????????????

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